UN NUOVO INIZIO
di Fabio Volino
Introduzione
Dal folto sottobosco dei comprimari ragneschi la prima UE dedicata a Prowler, il predatore notturno. Buona lettura!
Capitolo Primo
TEMPI DIFFICILI
New York. Appartamento di Hobie Brown. Mattina.
Un uomo osserva con ammirazione i progetti che ha davanti. Progetti che riguardano nuovi motori, con nuove propulsioni. Ma poi la sua gioia si tramuta in delusione nel constatare che finora nessuna azienda si è dimostrata interessata. Quest'uomo si chiama Hobie Brown, ma è anche noto come Prowler: uno dei supereroi meno conosciuti di questa grande città, ma che ha avuto le sue belle traversie tra una ricerca affannosa di un' occupazione stabile, il cercare di affermarsi come inventore e le sue numerose battaglie con gente del calibro dell' Avvoltoio. Ultimamente è rimasto gravemente ferito*, ma con la sua ferrea determinazione si è ripreso quasi totalmente**
* Vedi Uomo Ragno Deluxe 28
** Vedi UR 236 e 257
Ad un tratto da una porta compare una donna, è sua moglie Mindy, bella anche nella stanchezza
che la pervade al mattino. Con lei ha avuto momenti difficili, ma ora i due si
sono riappacificati e lei è anche riuscita a farsi trasferire qui a New York dal
suo datore di lavoro. Sarebbe tutto perfetto, se non fosse che le invenzioni di Hobie raramente sfondano.
"Come stai, tesoro?" chiede Hobie, vedendola molto
giù.
"Non è nulla" risponde lei "È solo che da qualche giorno non mi va più di
far colazione. Si vede che il mio corpo non tollera più quei dolci pieni di
grasso!".
"Per me vai bene così come sei, non ti cambierei...". Il discorso di Hobie viene interrotto dal suono del campanello. Hobie va ad aprire e davanti a
lui compare una persona che credeva non avrebbe più rivisto: Robert Farrell, anche
noto come Rocket Racer."Robert, che sorpresa, entra pure. Lascia che ti presenti
mia moglie Mindy".
Dopo le doverose presentazioni Robert passa subito al
dunque:"Hobie, volevo ancora scusarmi per quello scontro che abbiamo avuto per il
Grande Gioco. Forse ho rovinato una bella amicizia".
"Non ci pensare affatto, ho
avuto un brutto periodo, è vero. Ma ora è passato e poi eravamo d' accordo nel
dividerci i guadagni, non ricordi?".
Il sorriso che compare sulle sue labbra
rilassa Farrell:"Meno male" afferma "Ho fatto male a non venirti a trovare in
tutto questo tempo e come se non bastasse un fesso ha pensato bene di rubarmi
l' armamentario e il nome*".
* V. UR 299
"Già, avevo sentito, speriamo non ti abbia screditato troppo".
"In
realtà, Hobie, sono qui per un altro motivo" continua Farrell con tono più serio
"Forse ho trovato una azienda interessata alle tue invenzioni".
Gli occhi di
Hobie e Mindy Brown si accendono di speranza:"Quale?" chiedono all' unisono.
"È
una azienda del New Jersey, che recentemente ha aperto una sua filiale qui a New
York, vicino a Central Park, pensa. Si chiama Tomorrow, proprio così, per indicare
che guarda al futuro. Ha interessi in molti campi, ma in particolare nei
motori a nuova propulsione. Mia madre ha sentito questa notizia e me l' ha
riferita quasi con noncuranza. Ma io sono corso subito qui, ero sicuro che ti
avrebbe interessato".
Per lungo tempo nessuno parla, poi Mindy
interviene:"Beh, cosa aspetti ad andare?".
Per la strada.
"Beh, che mi
venga un colpo se non ho davanti due facce note!".
Hobie Brown e Robert Farrell
alzano lo sguardo: sopra di loro, appoggiato placidamente ad un muro, c'è l' Uomo
Ragno, loro compagno di tante avventure. I passanti osservano la scena
incuriositi.
"Come va, Spidey?" chiede Hobie.
"Eh, si tira avanti". Il tono di
Spidey tradisce una velata malinconia, ma nessuno dei due approfondisce la questione.
Hobie continua:"Fra un po' potrai vantarti di avere come amico una
celebrità nel campo dei motori a propulsione".
"Il minimo per uno che ha
ideato il costume del Calabrone Rosso" afferma Spidey "Ora scusatemi, ma devo
andare. Ci vediamo a Filippi". E rapidamente volteggia nell' aria. I due lo guardano
finchè non sparisce alla loro vista. Poi si incamminano di nuovo.
Sede della Tomorrow Incorporated.
Una volta terminato il giro dell' azienda, Hobie
Brown è già innamorato di quel posto. Sebbene qualche settore sia ancora in
costruzione, sembra tutto perfetto: dal pavimento al soffitto. Dentro di sé spera
ardentemente che i suoi progetti siano valutati con coerenza.
"Signor Brown"
dice una voce dietro di lui. Quasi sobbalza per l'emozione.
È una graziosa donna
che lo introduce nell' ufficio di Elias Winters, capo di quella filiale che per
oltre venti minuti ha esaminato i suoi progetti. La poltrona morbida pare quasi
di pietra.
"Ho valutato attentamente i suoi progetti, signor Brown" dice Winters
con quella voce tipica di chi comanda "E devo dire...". Il silenzio pare
protrarsi per l' eternità. "Che sono strabilianti". Tutta la paura di Hobie
svanisce e viene sostituita dalla gioia. Per lungo tempo balbetta per la felicità
sotto lo sguardo divertito di Winters. Ma la gioia termina presto: la porta si
apre violentemente ed un uomo biondo di circa 30 anni entra a passo
deciso.
"Mi scusi, Mr. Winters, non sono riuscita a fermarlo" dice la
segretaria.
"Non si preoccupi. Cosa vuoi, Whitey?" chiede irritato Winters.
"In
questa patetica azienda non mi si prende nella giusta considerazione, ecco cosa
voglio. Ora offrite lavoro al primo che capita".
Hobie sta per protestare, ma
Winters lo blocca:"A questa azienda hai procurato solo guai con la tua
arroganza. Anche se sei raccomandato dal figlio del presidente della Tomorrow,
sappi che farò di tutto per farti cacciare via da qui".
Whitey rimane
sorpreso, nessuno gli aveva mai parlato così:"E lei sappia" ribatte "Che io farò
di tutto per renderle la vita difficile. Ho appoggi molto in alto". E se ne va
sbattendo nuovamente la porta.
Winters, con sguardo amareggiato, si rivolge a Brown:"Non lo sopporto più, mi scusi. Se non le dispiace rimandiamo questo
colloquio a domani".
"Nessun problema, io lo conosco da solo due minuti e mi
sta già antipatico".
Cantiere della Tomorrow.
Hobie Brown osserva i vari
operai al lavoro nel completare l' ultima ala del palazzo, è quasi ora di pranzo e
lavorano con meno lena del solito. D'un tratto Robert Farrell gli si
avvicina:"Hobie, c'è qualcosa che non va". Il tono è molto serio, già il fatto di
non avergli chiesto come è andato il colloquio è sintomo di estrema gravità.
"Cosa succede,Robert?" chiede Hobie ansioso.
"Stavo passeggiando poco fuori
dal cantiere, in attesa che tu uscissi, quando ho sentito alcuni operai discutere
animatamente. Uno si proclamava grande amico di un certo Whitey e diceva che
questo palazzo non sarebbe mai stato portato a termine. Gli altri gli chiedevano
perchè e lui si è limitato a dire:'Vedrete stanotte'. E se ne è andato di
corsa. Non sembrava che scherzasse".
"Whitey, l'ho incontrato poco
fa. Decisamente un tipo poco raccomandabile, ma come faceva quell' operaio a
sapere quelle cose?".
"Dai discorsi successivi degli operai pare che abbia
degli agganci con la malavita. Ma cosa possono fare, ormai? Anche se usassero delle
ruspe chiunque li sentirebbe e li bloccherebbe".
Hobie osserva gli operai per
qualche secondo, sembra che il loro silenzio sia sintomo di un male che sta per accadere. E allora prende una decisione:"Sarà meglio che stanotte venga a
controllare!".
Cala la notte sul cantiere della Tomorrow quando Prowler
fa la sua comparsa. Per Hobie Brown questo è un momento particolare: quando ha
raccontato tutto a sua moglie Mindy lei sembrava quasi riluttante al fatto che
lui andasse, ma poi ha capito che quella notte poteva decidersi il loro futuro. E
rieccolo, di nuovo nei panni dell' eroe, dopo così tanto tempo. Una strana
sensazione percorre il suo corpo, come se questi fossero i momenti più intensi
della sua vita. Il ricordo del suo lungo infortunio ancora lo tormenta, ma sa che
deve farsi forza. Non può vivere il resto della sua vita pensando solo ad un
unico evento della sua carriera.
Per lunghi minuti perlustra tutto intorno, ma
non nota nulla. Il male si deve ancora manifestare. Sta quasi per andarsene quando
nota qualcosa: solo la debole luce di una torcia gli permette di visualizzare due
persone. Una di esse è Whitey e sta compiendo un gesto inconfondibile: sta dando
una mazzetta ad un' altra persona, il cui volto sembra il prototipo del
criminale. Prowler si frappone tra i due.
"E tu chi diavolo sei?" chiede Whitey
per nulla spaventato.
"Sono un predatore ed ho individuato le mie prede. Voi
due criminali".
"Quest' uomo è un pazzo. Stavamo solo concludendo una transazione"
afferma il criminale.
Come risposta Prowler lo afferra per il bavero e gli punta
gli artigli sul volto. Ma nel far ciò non si accorge di Whitey che rapidamente
afferra una sbarra e gli da un colpo dietro la schiena. Per fortuna il colpo non
è troppo forte. Il criminale e Whitey scappano. Prowler può inseguirne solo uno e
non ha dubbi, rincorre Whitey e rapidamente lo blocca. "Ora sei finito!" dice
Prowler.
"Se rimani ancora qui qualche minuto sarai tu quello che farà una
brutta fine". In risposta a queste parole il terreno sotto di loro ha degli
improvvisi sbalzi. "Non te ne rendi ancora conto, vero? Questo palazzo è la mia
rovina, non ha mai sfruttato le mie capacità, premiando gente meno degna, meno
abile di me. È il momento che Winters paghi per tutte le insoddisfazioni che mi
ha dato. E lo strumento della mia vendetta è ormai arrivato. Puoi continuare a
tenermi qui, ma non riusciresti ad evitare il crollo del palazzo!".
Prowler
rimane per qualche attimo lì, anche se sa già cosa farà. A malincuore lascia
andare Whitey, che prima di sparire alla sua vista gli urla:"Vai pure a morire, se
ci tieni tanto! Addio, idiota!".
"Sarai tu quello che farà una brutta fine!" pensa
Prowler. Ma un altro sbalzo del terreno lo riporta alla realtà. Si precipita giù
dal palazzo e inizia una rapida perlustrazione. "D' accordo, chi o cosa potrà mai
essere? Ho affrontato tanti pericoli nella mia vita e ne sono quasi sempre uscito
a testa alta. Il fratello di Abe Brown non si tira indietro davanti a niente e
nessuno". Poi da lontano vede la persona responsabile di tutto, un essere
ricoperto da qualcosa di grigio. Subito è lì. "Fermo, dannato...". Prowler si
blocca, tutto si sarebbe aspettato tranne che questo: il suo nemico è Rhino!
"Possibile" afferma il rinoceronte umano con sarcasmo "Che ogni volta
che cerco di far bene un lavoro c'è qualche tizio mascherato che non è
d' accordo? La cosa sta cominciando a diventare stancante. Oltretutto ultimamente
mi sono specializzato nella demolizione di edifici".
Prowler è
incerto sul da farsi, teoricamente non ha speranze contro una persona come
lui. Può solo contare sulla sua intelligenza tattica, ma potrebbe non bastare. Rhino interrompe le sue meditazioni e i suoi dubbi attaccandolo, ma
Prowler riesce a scansarsi in tempo. "Non riuscirai a sfuggirmi per sempre!"
urla Rhino. E infatti ogni volta è quasi un miracolo che Prowler riesca a
scansarsi.
"Devo escogitare qualcosa" pensa Hobie, ma in quel momento Rhino lo
colpisce di striscio. Un colpo pieno avrebbe rischiato di mandarlo nuovamente
all' ospedale. Forse per sempre, stavolta. Cade sul terreno in modo lieve e senza
danni, ma le sue gambe paiono come paralizzate. Prowler non riesce nemmeno a
rialzare la testa che Rhino è lì davanti a lui, tronfio di gloria. Il rinoceronte
umano lo guarda e ride come il demonio.
Casa di Hobie Brown.
Mindy Brown è tormentata da continui mal di testa. Il dolore è quasi insopportabile. Inoltre ha rimesso quasi totalmente la cena di quella sera. "C'è qualcosa che non va. Sto troppo male, devo chiamare un dottore. Se solo Hobie fosse qui con me. Spero che stia bene".
Prowler non può credere che finisca tutto qui, dopo tante
battaglie e tante vittorie deve arrendersi ad un avversario enormemente più
forte di lui.
"Credevi davvero di avere qualche speranza? Io ho fatto parte
degli Emissari del Male, ho affrontato e sconfitto Hulk. Cosa credevi di
fare? Patetico essere!". Rhino alza il suo pugno.
"Facile prendersela con chi è a
terra, vero?". Una voce nota, conosciuta per Hobie, si volta verso di essa. Ed ha la
seconda sorpresa della serata: di fronte a lui c'è Robert Farrell, anzi no, Rocket
Racer.
"Cosa è questa? La serata del supereroe dilettante?". Anche Rhino pare
sorpreso.
"Vattene via" gli urla Prowler "Non è roba per te, lascia
perdere!".
Ma Rhino pare di diverso avviso:"Penserò dopo a te, uomo
mascherato, ora mi divertirò molto con quel tuo amico. Un supereroe in
skate, figuriamoci!". E parte alla carica.
Finalmente le gambe di Hobie si
riprendono. Ma come si alza vede Rocket Racer, immobile, come impietrito di fronte
all' avversario che ha davanti. Prowler scatta in avanti, ma capisce subito che non
potrà fare nulla.
"Mio Dio, in che guaio mi sono andato a cacciare?" pensa
amaramente Hobie.
Capitolo Secondo
GRANDI SPERANZE
Prowler vede Rhino, il rinoceronte umano, avvicinarsi sempre più al suo amico Robert Farrell, di nuovo nei panni di Rocket Racer. La distanza che lo separa da
lui non aumenta né diminuisce e Robert pare paralizzato dal terrore.
"Spostati!"
urla Prowler. E così avviene, all' ultimo momento Rocket Racer accende i suoi razzi
sullo skate e si sposta rapidamente. Rhino nello slancio non riesce a fermarsi e
va a cozzare contro un palo dell' alta tensione. Esso cade rumorosamente a terra e
i vari cavi si spezzano lanciando scintille infuocate. Prowler è davanti a
lui: spera che quell' impatto lo abbia tramortito, ma Rhino non barcolla nemmeno.
Si
volta e un sorriso macabro è stampato sul suo volto:"Ma cosa credete di fare? Non
mi avete fatto nemmeno il solletico!".
"D' accordo" dice Prowler ora seccato
"Passiamo alle maniere forti". Le sue gambe hanno ormai riacquistato piena
mobilità: con un poderoso balzo salta addosso a Rhino e con i suoi artigli gli
sfregia la guancia sinistra. La sorpresa del criminale è breve e viene
immediatamente sostituita dal dolore.
"Maledetto!" urla "Questa te la faccio
pagare!".
E si slancia contro Hobie. Ma la rabbia è sempre una cattiva guida e i
numerosi pugni che Rhino sferra non vanno a segno.
"Devo approfittarne" pensa
Prowler. Con rapidi balzi si avvicina, finta a destra, finta a sinistra, salto e
anche la guancia destra viene sfregiata dagli artigli di Prowler. Rhino urla
nuovamente per il dolore e si copre il volto. La sua rabbia è ormai cieca ed
incontrollabile. "Devo tenerlo impegnato" pensa Hobie Brown "Finché qui non
arriva gente più adatta di me a fermarlo". Rocket Racer osserva il tutto stupito
e rammaricato dal fatto di non poter far molto.
"Ora basta! Mi hai stufato!" urla
improvvisamente Rhino, lanciandosi verso Prowler, che riesce a scansarlo per
miracolo. Altrettanto miracoloso è l' evitare il successivo pugno che perfora il
terreno. Rhino potrebbe vincere facilmente, ma gli manca la lucidità
necessaria. Non capisce che se si dedicasse esclusivamente ad abbattere il
palazzo potrebbe farlo con tutta facilità, non essendo Prowler e Rocket Racer
tanto potenti da poterlo minimamente fermare. Ma l' intelligenza ed il senso
tattico sono sempre stati deficitarii nel rinoceronte umano. E questi suoi difetti
sono sempre stati sfruttati da gente con pochi scrupoli, a partire dalle spie che
gli diedero la prima versione della armatura che un tempo indossava, per passare
a persone poco raccomandabili come il Capo e Abominio. Ora le sue parole vengono
sostituite da urli di rabbia, ma Prowler non si fa intimorire e riesce a schivare
i suoi attacchi. Ma dove non può Rhino può l' avverso destino. Dopo un ennesimo
balzo, Prowler inciampa in una trave abbandonata da uno degli operai e cade a
terra. Non c'è nessun dolore, ma solo meraviglia per quanto sia stato idiota in
questa situazione. Poi il terrore lo paralizza: Rhino è lì davanti a lui e sorride
maligno. Le sue guance sprizzano ancora sangue e macchiano il suo volto, ma lui
pare non accorgersene.
"Evitiamo quegli inutili pomposi discorsi che fanno i
cattivi in queste situazioni" dice Rhino "Il mio piede è più che sufficiente a
spedirti all' altro mondo".
Improvvisamente qualcuno da dietro:"Non se tu non
riesci a vedere, ciccione!". È Rocket Racer che l' ha sorpreso da dietro e gli ha
coperto gli occhi col suo skate. È avvinghiato a lui e non lo molla. La presa
dello skate sul volto devastato di Rhino non deve essere una cosa bella da
provare. Il rinoceronte umano urla ancora, ma stavolta di rabbia. Mena fendenti
alla cieca, ma Prowler e Rocket Racer sono fuori portata. Poi, in un attimo di
lucidità, afferra Racer da dietro e senza troppe cerimonie lo lancia
lontano, facendolo sbattere contro un muro. Lo skate cade a terra, ma Rhino non vi
bada. Ciò gli sarà fatale.
"Robert!" urla Prowler disperato. Lui non si muove, è
immobile.
Rhino, invece, pare quasi non essersi accorto di nulla e ora rivolge la
sua attenzione a Prowler:"Ora hai capito che non serve a nulla fermarmi?".
Il
suo tono arrogante e saccente dà sui nervi a Hobie:"Ora basta, Rhino, hai passato
il segno. Vediamo come te la cavi quando mi esprimo al meglio!".
Prowler balza in
avanti con gli artigli. Rhino, memore delle passate esperienze, arretra, ma Prowler
colpisce la sua armatura. Non accade nulla, ma Rhino intuisce che dietro a quella
maschera c'è un uomo arrabbiato, ma lucido. Con una rapidità e agilità
sorprendente Prowler mena diversi colpi coi suoi artigli all' armatura di Rhino, che non reagisce: è impaurito. La rabbia ha assalito Prowler, che guarda
dritto davanti a sé, al suo nemico, senza guardarlo in faccia. Non gli importa
delle conseguenze, lui vuole solo fargli del male. Ma alla fine la stanchezza ha
il sopravvento: Prowler è affaticato, ma Rhino, ancora in preda allo stupore, non se
ne accorge.
Non sa quanti colpi abbia ricevuto, ma sicuramente non sono stati
pochi, poichè la sua armatura è scalfita in numerosi punti:"Ma come... come è
possibile? La mia armatura è infrangibile, non può essere!". Tuttavia gli
artigli di Prowler si sono oramai infranti.
Hobie Brown dà un' occhiata a Robert
Farrell e si accorge che si è ripreso:"Bene, ma fra poco sarò io quello ad essere
spacciato se non...". Poi ad un tratto nota qualcosa: una pozzanghera. "Trovato!"
pensa esultante.
Appartamento di Hobie Brown.
Mindy si è ripresa dal malore che l' aveva assalita ed ora sta bene, benissimo. Non riesce a capire cosa possa essere avvenuto. Ha chiamato subito un medico, che ora le sta prescrivendo qualcosa. Poi ad un tratto si ferma e la guarda in volto.I l suo viso appare grave:"Signora Brown, devo comunicarle una notizia".
È il piano più disperato che abbia mai concepito, le probabilità che funzioni
sono scarsissime. Ma non ha altre possibilità, spera solo che Rocket Racer capisca
le sue intenzioni.
Rhino sta ancora osservando la sua armatura:"Possibile che
dopo tutto questo tempo si stia usurando?" pensa.
Ma poi Prowler lo richiama
alla realtà:"Dunque è questo tutto quello che sai fare? Mi hai deluso!".
Rhino si
volta verso di lui, dista circa sessanta metri. Si prepara a caricarlo. Ora
basta, la farà finita con quell' essere. Prowler non lo guarda, ma rivolge il suo
sguardo a Rocket Racer. Tra i due c'è uno scambio di occhiate e Robert capisce il
suo piano. Rhino parte, unitamente allo skate di Racer. Si avvicina sempre più a Hobie, che ancora non lo guarda. Quando Rhino gli è ormai vicino lo skate di Racer
accelera e gli taglia la strada. Rhino non se lo aspetta e prende la decisione
sbagliata, tenta di bloccarsi. Ma lo slancio della sua corsa è ormai troppo forte
perchè lui possa fermarsi. Invece inciampa e cade nella pozzanghera piena di
acqua melmosa.
"Ma cosa..." dice, poi sente qualcosa. Alza lo sguardo e vede
Prowler con due cavi dell' alta tensione in mano, cavi che Rhino prima ha fatto
cadere e slacciare. Da essi emanano ancora scintille infuocate.
"Sogni
d' oro, idiota!" urla Prowler. E con un rapido gesto fa cadere i due cavi nella
pozzanghera.
Immediatamente una potente scarica elettrica emana da essa e
avvolge Rhino come spire di un serpente. Lui non riesce nemmeno ad urlare, sente
solo il dolore che sovrasta ogni suo senso. Ma poi, con uno sforzo sovrumano,
riesce a tirarsi fuori dalla pozzanghera. Barcolla, quasi inciampa, poi dice:"Piccolo... Brutto... Ora ti...". Poi crolla al suolo esanime.
Prowler osserva il
tutto incredulo. Ha battuto Rhino, un essere di gran lunga più potente di lui, e
non riesce a capacitarsene. Poi al suo fianco arriva zoppicante Rocket Racer che
con una semplice frase gli sa spiegare come:"Sei stato straordinario, Hobie. Hai
usato la testa, l' arma più potente che l' uomo abbia. E l' hai usata nel modo
migliore. Per questo lui ha perso".
Cantiere della Tomorrow. Circa mezz' ora dopo.
Rhino è stato portato via, i rinforzi sono finalmente arrivati. Anche se in
ritardo. Prowler e Racer sono stanchissimi e si stanno riprendendo dalla
fatica. Ma ad un tratto la vista di Capitan America li fa balzare dal suolo
immantinente.
"Siete stati davvero molto bravi a fermare Rhino" dice Cap "Mi
ricordo di voi, ci siamo incontrati quando abbiamo affrontato quelle api
assassine*. Ne avete fatta di strada da allora, a quanto pare".
"Cerchiamo di
tenerci in forma" dice scherzosamente Racer.
* V. UR 124
Qualche ora dopo.
Whitey è arrabbiato e deluso. Il suo piano è fallito a causa di un misero
supereroe che neppure conosce:"Ma non mi arrendo" pensa "Troverò un altro modo
per rovinare Winters e...". Le sue meditazioni vengono interrotte dall' aprirsi
della porta. Capitan America entra nel suo ufficio. Whitey sta per arrabbiarsi, ma
riesce a controllarsi:"Oh, Capitano, è un vero piacere ospitarla qui. Permette
che...".
"Può lasciar perdere ogni cerimoniale, Whitey: lei è in arresto!". In
risposta a questo due persone in borghese entrano nell' ufficio. I loro tesserini
del F.B.I. non lasciano presagire nulla di buono.
Whitey perde la calma:"Non
avete alcun diritto!".
"Ho come l' impressione che il diritto penale sia più che
sufficiente" risponde Cap.
"Cosa intendete? Non potete collegarmi a nessun atto
criminale, vi querelerò!".
"Lei è un ingenuo, Whitey. Crede davvero che fare patti
con la malavita porti solo benefici? Rhino ha fatto il nome del suo mandante, il
quale ha indicato lei. In prigione capirà che il crimine non porta alcun
vantaggio a chi vi entra".
Gli agenti del F.B.I. prendono di peso Whitey e lo
portano via. Ma lui vuole dire ancora una cosa:"Non finisce così, sentirete ancora
parlare di me!".
"Su questo ho i miei seri dubbi" afferma sicuro Capitan
America.
Prowler vede Whitey portato via da agenti in borghese e se ne compiace.
È
quello che si merita. Rocket Racer ha appena finito di farsi medicare, per fortuna
non ha avuto nessuna ferita grave.
Prowler si avvicina a lui:"Ti devo
ringraziare, il tuo intervento è stato un pochino brusco, ma ha sortito i suoi
effetti".
"Già, ma per un po' di tempo starò lontano dalle risse!" dice Racer con
un sorriso. Poi si mette a cavallo del suo skate e riparte.
Solo in quel momento
Prowler si ricorda che tra un po' ha un appuntamento con Elias Winters:"Speriamo
sia dell' umore giusto" pensa.
Poco dopo nell' ufficio di Elias Winters.
"Venga, Mr. Brown, entri pure" dice Winters.
"Grazie, ho sentito che c'è stato
un po' di caos qui qualche ora fa".
"Già, Whitey era ormai esasperato e ha
tentato di far abbattere il nostro palazzo. Ma gli è andata male, per
fortuna, questa azienda vivrà e prospererà, malgrado lui. Dove è andato le sue
raccomandazioni non lo aiuteranno. Ma parliamo dei suoi progetti. A tal proposito
voglio dirle una semplice frase". Winters tace per qualche secondo. L' attesa è esasperante, poi dice:"Benvenuto alla Tomorrow, Mr. Brown!
È troppo presto
chiederle di iniziare a lavorare da domani?".
Il volto di Hobie Brown è pieno di
gioia e anche lui per qualche secondo non riesce a parlare. Poi stringe la mano a
Winters e afferma:"Nessun problema, signore. Sono davvero felice di poter lavorare
qui".
"Devo correre a casa a riferire la bella notizia a Mindy!" pensa poi
Hobie.
Mezz' ora dopo. Appartamento di Hobie Brown.
Hobie rientra a casa ancora col sorriso stampato sul volto:"Mindy!"
chiama.
Questo è il giorno più bello della sua vita e vuole condividerlo con la
persona a lui più cara. La trova in cucina, ma il suo volto appare grave. Il
sorriso scompare sul volto di Hobie:"Cosa è successo, cara?" chiede.
"Come è
andata alla Tomorrow?" chiede a sua volta Mindy.
Hobie esita per un po', poi
parla:"Benissimo, sono stato assunto. Finalmente qualcuno crede in me. Ma cosa ti
è successo?".
Mindy Brown si avvicina a suo marito, ora sul suo volto c'è un
sorriso:"È stupendo. Così io e te guadagneremo abbastanza per mantenere la
nostra famiglia di tre persone!".
"Sì, e non puoi...". Hobie si blocca, forse ha
capito male:"Cosa hai detto?".
Mindy ride:"Finalmente ho capito perchè avevo
quelle nausee e quei mal di testa. Era conseguenza del mio stato
interessante. Sono incinta, Hobie, circa alla terza settimana. Non è stupendo?".
Hobie Brown non riesce a parlare, si inginocchia sul tappeto e inizia a
piangere. Di gioia. Sua moglie si inginocchia insieme a lui e lo abbraccia.
Insieme sorridono per la loro nuova vita e si preparano ad un nuovo meraviglioso
futuro, pieno di speranza.
Capitolo Terzo
SCORIE TOSSICHE
Grattacieli di New York. Mattina presto.
Inevitabile: Hobie Brown è in ritardo. Ma quando sua moglie Mindy gli prepara
una colazione così abbondante gli sembra quasi un delitto non consumarla tutta.
E poi sarebbe come darle una delusione e soprattutto in questi mesi Hobie vuole che stia in pace e serenità. Tra poco meno di otto mesi Hobie Brown
diventerà padre, nuove responsabilità ricadranno su di lui e ancora non sa se
riuscirà a fronteggiarle. Ma lui non è certo un tipo arrendevole: è stata la sua
tenacia e la sua abilità a farlo entrare nella Tomorrow Inc., è stata la sua
intelligenza a prevalere sulla forza di Rhino, un peso massimo. Decisamente non è un più un perdente come ai primi tempi della sua carriera.
Ma ora è in ritardo ad un appuntamento di lavoro con Elias Winters. E siccome Hobie si fida poco dei mezzi pubblici e della sua abilità di guidatore ha deciso
di prendere il Prowler Express, decisamente più veloce e sicuro, non si rischia
di trovare traffico. O almeno così si spera: saltando agilmente su un
grattacielo Hobie si trova davanti un qualcosa di indefinibile contro cui va a
sbattere. L' urto lieve lo fa cadere senza conseguenze.
"Ma perchè non guardi
dove vai?" gli urla contro qualcuno. Dunque la cosa indefinibile ha una voce,
che strano costume che indossa.
"E tu chi saresti?" chiede Prowler.
"Ma
come?" chiede sdegnato colui che gli sta davanti "Non hai mai sentito parlare
del Ragno d' Acciaio, colui che ha salvato il mondo da una invasione
aliena?".
"Francamente no" ribatte Prowler "E poi avevo saputo che era stato
l' Uomo Ragno a sventarla".
"Bah, non ho tempo per queste scaramucce" dice Ollie Osnick "Per tua fortuna sono in ritardo ad un importante appuntamento e
devo andare. A mai più rivederci!". Hobie lo osserva andare via e spera di non
rivederlo mai più. In un certo senso la sua speranza è destinata a svanire
presto.
Tomorrow Inc.
"Oh, Hobie. Entra pure" dice Elias Winters, capo di quest' azienda sempre più in
espansione. Ultimamente, tra mille polemiche, ha stretto un accordo con la
Richmond Enterprises, ma la cosa già comincia a dare i suoi frutti.
"Grazie,
Elias. Scusa il ritardo" dice Hobie.
"Un paio di minuti, nulla di grave. Ti ho
chiamato perchè volevo che tu andassi a supervisionare la costruzione di un
nuovo palazzo che stiamo costruendo nel quartiere di Soho. Vorremmo usarlo come
magazzino per alcuni materiali di scarto, in attesa di un eventuale loro
riutilizzo".
"Non ci sarebbe alcun problema, ma perchè proprio io?" chiede Hobie.
"Mi hai raccontato di essere stato un abile carpentiere e muratore
e, sia detto in tutta onestà, mi fido più del tuo parere che di quello del
progettista. In questo mese e mezzo che sei con noi hai già avuto modo di
dimostrare tutta la tua abilità nei campi più svariati. O pensi che non ti abbia
visto mentre davi consigli su come rendere più solido e funzionale questo
edificio, mentre stava per essere costruito?". Hobie non sa cosa
ribattere.
"In ogni caso non sarai solo nel tuo compito" aggiunge Winters
"Qualcuno verrà con te".
"Chi?".
"Oliver Osnick" risponde il capo della
Tomorrow.
Il volto di Hobie esprime tutti i suoi dubbi:"Non voglio
contestare la tua decisione, ma deve proprio venire? Quel ragazzo è volenteroso
ed ha un notevole ingegno, ma pare che ogni cosa che tocchi rischi di cadere o
frantumarsi".
"Hobie, bisogna incoraggiare e guidare i ragazzi
inesperti. Altrimenti non riusciremo mai ad andare avanti". E proprio in quel
momento l' 'inesperto' entra nell' ufficio.
"Signor Brown, come sono felice di
rivederla" dice esultante Ollie "Il dottor Winters le ha già dato la grande
notizia? A me l' aveva data per telefono e mi sono precipitato qui. Sarei venuto
prima, ma un idiota mi ha intralciato. Mi dica, è contento?"
"Entusiasta"
conclude Hobie.
Soho.Cantiere della Tomorrow. Primo pomeriggio.
Per lunghi minuti Hobie Brown ha esaminato il progetto e vi ha apportato
alcune piccole modifiche, perchè l' edificio risultasse alla fine più stabile.
Potrebbe tranquillamente dare indietro le carte che ha in mano, ma questo
significherebbe dover tornare a parlare con Ollie, da lui ormai soprannominato
la 'lingua umana' per motivi ben chiari.
"Ha visto che bello, Mr. Brown?
Verrà su splendidamente questo palazzo" dice Ollie.
"Perché hai deciso di
lavorare alla Tomorrow, Oliver?" chiede Hobie, quasi senza pensarci. Poi vede il
volto di Ollie rabbuiarsi e vi dedica tutta la sua attenzione.
"Lo faccio
soprattutto per la mia amata" risponde Ollie "È reduce da una brutta paralisi
agli arti inferiori. Ora le sue gambe stanno lentamente tornando alla
normalità, ma le cure e le medicine non sono gratis. Per molti mesi mi sono
barcamenato tra lavori insignificanti, finchè non ho intravisto questa grande
opportunità. Grazie ad essa posso facilmente procurarmi le medicine di cui Jane, la mia fidanzata, ha bisogno. E un giorno spero di poter andare
all' università. Una laurea è sempre una cosa importante ed io voglio ottenerla".
Questo discorso semplice e sincero ha colpito Hobie che sta per ribattere,
quando improvvisamente una piccola folla si avvicina a loro.
"Oh, no!" esclama
il capocantiere "Di nuovo loro!".
Uno del gruppo, evidentemente il loro
leader, si avvicina a Hobie:"Finalmente qualcuno dei piani alti si è deciso a
venire da noi" dice. Hobie si osserva: strano a volte come un semplice vestito, in
questo caso un gessato, possa far risaltare una eventuale differenza di
classe.
"Chi è lei?" chiede Ollie.
"Mi chiamo Charles Harrison. Sono
leader del comitato locale di protesta contro le esalazioni velenose e mortali
che questo cantiere produce".
"Cosa dice?" chiede Hobie sorpreso.
"Non le
hanno detto che qui usano materiali nocivi e pericolosi?" chiede Harrison.
Hobie
si volta verso il capocantiere, che ribatte:"È vero, non abbiamo mai fatto nulla
per nasconderlo. Ma qui usiamo adeguate misure di sicurezza e nessuno dei miei
operai ha mai avuto problemi di salute".
"E allora come spiega le morti che
il nostro quartiere ha avuto?" gli urla contro Harrison "La verità è che voi ci
appestate e fate di tutto per nasconderlo! Ma per fortuna abbiamo qualcuno dalla
nostra parte, la radio locale. E vedrete che ben presto coinvolgeremo anche le
autorità".
"Radio locale?" chiede Ollie.
"Ascolti qui" dice Harrison.
Tira
fuori una piccola radiolina, da cui fuoriesce una voce chiara e decisa:"Bene, ascoltatori, di cosa parliamo oggi? Del fatto che la Tomorrow ha mietuto la
sua ennesima vittima? È davvero scandaloso il modo in cui questa società si
comporta nei confronti della nostra comunità. È morto qualcuno? Ma cosa è una
morte di fronte al progresso? Questo è un atteggiamento che dobbiamo fortemente
combattere e lo farò finchè avrò voce. Qui è Lee Venger che parla...". Il rumore
è quasi assordante.
"Ma se ancora non ci crede, venga con me!" dice Harrison e
trascina via Hobie. Ollie li segue a ruota, pieno di curiosità. Il gruppo
sorpassa un piccolo avvallamento che nasconde alla vista una chiesa. Ciò che ci
sta celebrando adesso è un funerale. Il gruppo arriva proprio mentre la bara
viene portata fuori dalla chiesa.
"Ecco una vittima che la Tomorrow
classifica come inesistente" afferma Harrison. La bara è molto piccola, in
quanto è stata concepita per una bambina di pochi anni: tre, massimo quattro. I
pianti dirotti che la accompagnano non hanno bisogno di commento. La bara è
aperta ed il volto angelico della piccola è ben visibile, perchè chiunque possa
osservare le conseguenze del progresso. Ollie osserva il tutto e rimane
sgomento, indietreggia lentamente poi fugge.
"Oliver" lo richiama Hobie. Ma è
tutto inutile, evidentemente deve essere rimasto sconvolto.
"Possiamo
mostrarle i certificati medici" continua Harrison "Di tutti coloro che hanno
contratto un tumore negli ultimi mesi a causa del cantiere. Per fortuna che
Venger ha subito messo in piedi la nostra radio locale, altrimenti saremmo
rimasti soli e avremmo perso in partenza". Hobie si guarda intorno e anche da
qui vede la radio: per essere piccola ha una struttura imponente e ben
concepita.
"Allora, cosa ha intenzione di fare?" chiede Harrison. Non c'è
risposta.
Casa Osnick.
Jane è preoccupata, non ha mai visto Ollie comportarsi così.
"Gliela farò
vedere" urla il suo fidanzato "Ora indosserò il costume del Ragno d' Acciaio e
gliela farò pagare. Non dovevano permettersi...".
"Ollie, ti prego, calmati"
dice Jane "La storia che mi hai raccontato è terribile, ma tu non puoi fare
niente. È inutile che continui a tormentarti".
"No, non posso lasciare che...
la facciano franca" dice Ollie avvicinandosi a lei. Poi la abbraccia e scoppia
in un pianto dirotto:"Era sola una bambina" afferma tra le lacrime "Solo una
bambina".
"Sfogati pure, Ollie" lo conforta Jane "A volte essere eroe non
basta".
Soho. Cantiere della Tomorrow. Sera.
Prowler non sa bene perchè sia qui e cosa possa fare. Non appena tornato a
casa aveva ricevuto una telefonata da Elias Winters che, con tono alquanto
preoccupato, gli aveva detto che il giovane Oliver, dopo quello che aveva visto,
meditava di dare le dimissioni. Winters aveva rassicurato Hobie che la Tomorrow
non usava materiali tossici e Hobie gli aveva creduto. A volte ti basta poco per
conoscere bene una persona e Hobie Brown sa che Elias Winters non mentirebbe mai
su una questione del genere. Inoltre, quando questo pomeriggio è stato qui,
sentiva che c'era qualcosa di sbagliato, qualcosa di strano. E non era certo il
cantiere o i materiali che usava.
Ora è qui nella sua identità mascherata,
nel tentativo di carpire qualche informazione che in abiti civili non
riuscirebbe a scovare. E sa bene dove andare, nell' abitazione di Charles Harrison. Quell' uomo gli era parso sospetto fin dal primo momento: fare
arrogante, sprezzo di chiunque cercasse di contrastare le sue opinioni. Prowler
sta per partire quando nota uno strano movimento ad alcuni metri da lui:
dapprima sembrano solo piccole luci, che poi si rivelano essere numerose torce
elettriche. A capo del commando vi è Charles Harrison. I loro intenti sono
chiari:"Distruggiamo il cantiere" urla Harrison "Facciamo vedere loro che non ci
fanno paura".
Le guardie giurate a protezione del cantiere si apprestano a
fermare questa bolgia umana, ma sono destinati a fallire. Uno dei componenti del
commando ha in mano una radio e da essa proviene la voce assordante di Lee Venger:"Questa sera è venuto il momento di agire. Mentre vi parlo un nutrito
gruppo di persone si sta recando al cantiere della Tomorrow, l' industria che
appesta e uccide i nostri familiari. Sta andando ad abbatterlo, a demolire quella
orrida costruzione che imbratta questo paesaggio incontaminato...". Parole
retoriche, ma che in questo momento sono più incisive di ogni azione.
Prowler
si getta nella mischia:"Fermi, state commettendo un errore..." dice, ma viene
subito assalito da alcuni manifestanti. Hobie non ha scelta: dal suo guanto
sinistro fuoriesce gas lacrimogeno che colpisce i suoi assalitori, che
tossiscono e svengono.
"Quel criminale è in combutta con la Tomorrow!" urla
Harrison.
"Da questo giorno i cittadini dimostreranno che sanno ribellarsi alle
ingiustizie!" urla Venger.
Prowler subisce numerosi attacchi, per lo più
goffi, e riesce a fronteggiarli con abilità. Cerca anche di non far loro troppo
del male, questa gente vuole solo cercare di trovare la pace. Anche se la cerca
nel modo sbagliato non meritano di essere troppo puniti. Anche le guardie
giurate fanno il loro dovere e riescono a bloccare molti manifestanti. Dopo
numerosi minuti di lotta arrivano svariate truppe della polizia, che mettono fine
alla rivolta.
Harrison, preda di rabbia, si scaglia contro
Prowler:"Maledetto, per colpa tua i nostri bambini moriranno!".
La gente fa eco
alle sue parole, poi la voce di Venger fuoriesce ancora dalla radio:"Ribellatevi
anche voi alle ingiustizie!". È assordante, troppo... Un momento! Sì, ecco cosa
c'era che non andava.
"Mi dica, Harrison" dice Prowler "Chi ha costruito la
radio locale?".
Harrison per qualche istante rimane zitto, poi
risponde:"Venger ha finanziato il progetto ed io e alcuni miei amici l' abbiamo
costruita".
"Quali materiali avete usato?" chiede Hobie. Harrison non
risponde.
"Ho avuto modo... di dare un' occhiata alla vostra radio prima di
arrivare qui. E per essere una radio locale, destinata ad essere ricevuta solo
nel circondario, dispone indubbiamente di potenti antenne radio".
"E questo
cosa vorrebbe dire?" chiede uno dei manifestanti.
"Che la potenza di
emissione delle trasmissioni può emanare onde elettromagnetiche che, se ricevute
in dose massiccia dal nostro corpo ogni giorno, possono debilitare il nostro organismo. E farlo morire. Qualcuno ha mai misurato l' intensità di queste
onde?". Nessuno risponde. "Sarà meglio farlo, allora" dice Prowler.
"Aspetta un
momento, chi ti dà il diritto di fare questo?" chiede Harrison.
"Strano" fa
notare Prowler "Lei pareva così ansioso di scoprire la verità ed ora che è a un
passo cerca di evitarla. Ci sono degli interessi economici dietro, vero? Speravate
che la gente se ne andasse per costruire edifici più lussuosi, vero? Da vendere a
chi ha più soldi. E quando avete visto il cantiere della Tomorrow avete trovato
il vostro capro espiatorio. Ma non avete considerato l' estrema potenza delle
onde e alcuni sono morti. Questo vi costerà molto caro". La polizia, prima che
la folla inizi a linciare Harrison, lo porta prontamente via.
"Seguitemi"
dice Prowler. La folla lo fa.
Cantiere della Tomorrow. Il mattino dopo.
La costruzione del palazzo è ripresa e non ci saranno più intoppi. Alcuni
assessori comunali, insieme ad alcuni ispettori sanitari, si apprestano ad
emanare la demolizione della radio di Venger. Essa non trasmette più, la folla
poco fa ha spento tutti i ripetitori, anzi, li ha abbattuti. Teoricamente
dovrebbero essere perseguiti per legge, ma nessuno lo farà. Qualche ora prima Venger, intuendo cosa era accaduto, aveva provato a fuggire, ma Prowler l' aveva
prontamente acciuffato e consegnato alla polizia. Poi si era misurata
l' intensità delle onde: spaventosamente e mortalmente alta. Dunque i materiali
nocivi che la Tomorrow usava non c'entravano nulla e non appestavano il
quartiere come si era detto. La causa delle malattie e delle morti era un nemico
invisibile.
Dopo questa storia rimangono solo le lacrime di coloro che hanno
perso i loro cari, uccisi da una speculazione edilizia che ha calpestato la
dignità umana, e rabbia. Nessuno darà a queste persone i mezzi per ricominciare.
Di certo non il comune di New York. Nessuno? Hobie farà a tal proposito un bel
discorso ad Elias Winters. E lui dovrà prestargli ascolto.
Qualcuno tocca la
spalla di Hobie, è Ollie. Dopo che tutto si era concluso Hobie lo aveva chiamato
e gli aveva spiegato la situazione: Oliver quasi non credeva alle sue parole, già
pensava di trovarsi un nuovo lavoro. Ma ora tutto pare essere stato solo un
brutto incubo.
"Tutto bene, Oliver?" chiede Hobie.
Lui annuisce:"Dunque si
trattava di inquinamento elettromagnetico?".
"Esatto" conferma Hobie "Ciò che
alcuni scienziati, che hanno le mani in pasta in esperimenti di questo tipo,
affermano non esistere".
"E la Tomorrow non c'entra
nulla,dunque?".
"Esatto".
"Però mi dispiace per questa povera gente, per
quello che hanno sofferto e per come sono stati imbrogliati".
"Dovremo far
sì, allora, che possano risollevarsi dalle sofferenze in cui sono caduti.
Commiserarli non serve, bisogna aiutarli. Sei pronto a fare questo?". Ollie
annuisce nuovamente.
"Sai, Oliver" continua Hobie "Stavo pensando... che tu e
la tua fidanzata potreste venire a cenare da noi una di queste sere. Sempre se
non siamo troppo vecchi per voi".
"Cosa?" esclama Ollie, incredulo "No, non mi
dispiace affatto. Jane sarà felice. Sa,Mr. Brown, per usare le parole immortali di Humphrey Bogart in Casablanca:'Questo può essere l' inizio di una splendida...'
".
"Lascia perdere" dice Hobie sorridendo.
Capitolo Quarto: Speciale GDM
LEZIONI DI VITA
N.B.: Questa storia continua da Uomo Ragno Speciale GDM
New York, Manhattan.
L' invasione, dopo una prima massiccia ondata che ha causato decine di
vittime da entrambe le parti in conflitto, si è per il momento placata. I
marziani si sono ritirati, ma i loro occhi scrutano ancora la città e bramano la
sua conquista. New York, coacervo di tutto il male che in questi anni si è
propagato per il mondo: sembra quasi che qualche essere maligno ce l' abbia a
morte con la Grande Mela.
Ma ora un altro problema, di gran lunga inferiore
ma per il diretto interessato estremamente importante, sta tormentando Hobie
Brown, nei panni di Prowler. Al suo fianco vi è un prezioso alleato, Peter
Parker, alias l' Uomo Ragno.
"Allora di cosa si tratta?" chiede
Spidey.
"Si tratta di un mio amico, come ti ho detto. Si chiama Oliver
Osnick...".
"Ollie? Quell' Ollie?" esclama incredulo Peter.
"Lo conosci
anche tu?".
"Sì, da svariato tempo. Tempo fa si era messo in testa di
emularmi, si faceva chiamare Ragno-Kid. Credevo avesse abbandonato questa
follia, quando sono venuto a sapere che ora si fa chiamare Ragno d'
Acciaio".
Stavolta è Hobie a restare sorpreso, anche se non lo da a
vedere:"Intendi uno con uno strano costume fornito di tentacoli alla Octopus?".
Spidey annuisce:"Ma gli è accaduto qualcosa di grave?".
"È proprio
questo il problema: non lo so!" risponde Hobie "Eravamo usciti per fare una
passeggiata, con la metropolitana ci siamo recati dall' altra parte della città
per visitare alcuni negozi in cui trovare regali per... le nostre donne, quando
all' improvviso degli esseri inumani sono calati sulle persone. Uno spettacolo
impressionante. Mi giro per vedere dove sia Ollie, se sia in pericolo, ma di lui
nessuna traccia. Svanito nel nulla. Con me avevo una valigetta dove avevo messo
il mio costume, ultimamente lo porto spesso con me, non so perchè".
"Temo si
tratti di deformazione professionale" stempera Spidey "Ne so qualcosa. Comunque
posso intuire il resto. Hai una vaga idea di dove si trovi?".
"Credo sia
andato a fare l' eroe, chissà dove. Non dove sta la sua fidanzata: è a casa mia,
insieme a Mindy. Ho chiamato per sapere come stavano e mi hanno detto che anche
Ollie li aveva chiamati alcuni minuti prima e aveva loro riferito che aveva un
compito importante da svolgere. Poi ha riattaccato".
"Ancora testone come
quando lo conobbi" riferisce Peter.
"Ma c'è un altro problema: siamo sicuri
che l' invasione sia terminata? E se quegli esseri attaccassero nuovamente? Come
faccio a non pensare a mia moglie e... Devo essere da lei in qualche
modo!".
Un bel dilemma: due persone da salvare, in due differenti punti della
città. La logica consiglierebbe di separarsi, ma in quel momento sul tetto
irrompe con felina agilità la Gatta Nera. Sembra quasi un aiuto piovuto dal
cielo.
"Ragno, è quasi un miracolo che ti abbia trovato in mezzo a questo
caos" afferma Felicia Hardy.
"Gatta, abbiamo proprio bisogno di te!" esclama
Spidey.
"Cosa succede?".
"Dovresti recarti urgentemente a casa di questo
mio amico, devi proteggere la sua famiglia, mentre lui è impegnato altrove".
Felicia osserva l' Uomo Ragno ed annuisce: del resto, di fronte a degli alieni
così potenti, ha potuto per ora fare ben poco. Una situazione simile le ricorda
il grande massacro attuato da Carnage qualche tempo fa: anche in quella
situazione si sentì spesso impotente di fronte all' orrore che la circondava.
Hobie le riferisce dove andare, la ringrazia per il suo aiuto e lei
parte.
"Possiamo andare, Prowler" incita Peter.
Hobie annuisce e lo
segue:"Incredibile... Ollie è il Ragno d' Acciaio!".
Da qualche parte.
Oliver Osnick osserva l' Apocalisse. O perlomeno qualcosa che vi somiglia
molto. Le centinaia di occhi che scrutano il terreno sottostante hanno dentro di
loro tutto l' orrore di cui finora sono stati capaci, orrore che trova la sua
espressione più macabra nelle decine di pezzi di corpi di cui questa zona è
ormai colma. Quegli esseri non hanno avuto pietà, nemmeno per un attimo.
E
nella mente di Ollie ritorna in mente un' altra invasione aliena con cui ha
avuto a che fare qualche tempo fa, quella dei Cluster. Anch' essi senza pietà,
pronti a sterminare l' intera razza umana in virtù di un folle sogno di
conquista che non li avrebbe portati da nessuna parte. Una vittoria il cui unico
prezzo sarebbe stato la tragedia delle vittime che l' avrebbe contraddistinta.
Ollie si è stancato di essere passivo di fronte a ciò: negli ultimi tempi ha
visto il peggio di quel che l' umanità e gli esseri viventi dell' universo
potessero offrire. E lui si è limitato a guardare, senza reagire. Adesso basta,
se quegli esseri intendono uccidere, anche lui farà altrettanto con loro. Nella
mente del ragazzo solo per un attimo passa il pensiero che una volta superato
questo limite non si potrà più tornare indietro, che si porterà il marchio di
assassino per tutta la vita. Ma poi Ollie osserva nuovamente lo spettacolo
davanti a sé e decide che non gli importa! Alza il volto e, quasi come se
volessero sfidarli, gli alieni paiono intenzionati ad attaccare nuovamente.
Per i cieli di New York.
Prowler e l' Uomo Ragno hanno fatto già due volte il giro della città, ma
senza ottenere alcun risultato. Mai come in questo caso il detto dell' ago e del
pagliaio risulta appropriato.
"Fermiamoci su quel tetto" consiglia Prowler.
Spidey lo segue. "È chiaro che continuando così" afferma Hobie una volta
atterrati "Non approderemo a nulla".
"Sono d' accordo con te" conferma Peter
"Finora abbiamo indagato senza alcun metodo. Dobbiamo iniziare a pensare come
Ollie, a pensare dove possa essere andato. Se è ancora lo stesso ragazzo che ho
conosciuto tempo fa, allora di certo in questo momento è da qualche parte dove
lui possa essere d' aiuto. Si è assunto un impegno e, cascasse il mondo, lo
porterà fino in fondo".
"Forse... la Tomorrow!" suggerisce Hobie.
"Anche
Ollie lavora lì? Non lo sapevo, però ho letto di te sul Bugle. Eri in terzultima
pagina, ma almeno c'eri. E non come Prowler".
"Sai, è strano" dice Hobie
"Fino a non molto tempo fa ero ancora un perdente, vivevo nella certezza che
niente avrebbe più potuto scuotere il mio piccolo mondo, la mia vita. E poi,
come un fulmine a ciel sereno, questo nuovo impegno. Queste nuove...
responsabilità. D' un tratto sono diventato un vincente. E me ne devo ancora
capacitare del tutto".
"È quello che succede quando sei sotto i riflettori"
afferma Peter "L' importante è non bearsi troppo di questa nuova condizione, di
non scordarsi le lezioni di vita che si sono apprese in passato, che ti hanno
reso l' uomo che sei. Io questi insegnamenti li scordai un tempo... e ancora ne
pago le conseguenze. Allora ci rechiamo alla Tomorrow?".
"Però c'è qualcosa
che non mi torna" medita Hobie "La ditta oggi è chiusa e da quanto mi hai
riferito gli alieni sono più attratti, quantomeno in questo momento, dal
sopprimere gli umani che non dal distruggere gli edifici. Non so se Ollie...".
Poi sul suo volto passa un lampo. "Lo so, so dove si trova!".
"Ne sei
certo?".
"Sicurissimo. Hai detto che Ollie porta sempre a termine gli impegni
che si è assunto. E ne ha uno in sospeso: proteggere un quartiere".
"Cosa
intendi dire?" chiede Spidey.
"Qualche giorno fa io e Ollie siamo stati a
Soho, in un quartiere in cui alcune persone erano state uccise a causa dell'
inquinamento elettromagnetico. Per lui è stata una esperienza traumatica e alla
fine gli ho detto che rivoltarsi nell' angoscia non avrebbe portato a nulla. Bisognava aiutare quella gente e lui ha detto che l'
avrebbe fatto. E dunque ora credo proprio sia lì a proteggere quelle
persone".
"Allora dirigiamoci subito lì, Ollie sa badare a sé stesso ma
questa è una situazione eccezionale, che non credo sia in grado di fronteggiare
da solo". Spidey e Prowler partono, ma qualcuno pare non essere d' accordo con i
loro intenti: i marziani effettuano un secondo, rapido attacco e i due eroi se
li trovano di fronte.
"Ragazzi" afferma Peter "Ma davvero volete conquistare
la Terra con l' alito che vi ritrovate? Un po' di sana igiene non guasta ogni
tanto".
Prowler lo invidia, per come riesce a restare calmo e a
sdrammatizzare la situazione. Ma bisogna far presto!
Casa Brown.
Gli sprazzi di luce che i marziani decimati lasciano finalmente intravedere
nel cielo non riescono ad alleviare la preoccupazione che in questo momento
stanno vivendo Mindy Brown e Jane Lane. Gli uomini della loro vita sono fuori,
entrambe sanno che hanno adottato le loro identità mascherate per proteggere la
città, ma non possono confessarlo. È uno di quei momenti in cui il silenzio si
rivela davvero pesante ed ingiusto.
Ma esso viene bruscamente interrotto da
un ticchettio alla finestra. Le due donne quasi sobbalzano nel vedere la Gatta
Nera. Mindy la conosce, Hobie gliene ha parlato ogni tanto, ma esita per qualche
secondo prima di farla entrare.
"Vi porto un messaggio... da parte dei
vostri compagni" annuncia la Gatta Nera. Felicia riferisce loro le parole di
Hobie, ma non aggiungono nulla a quello che le due donne già hanno intuito. A
volte il fatto che i loro uomini vogliano caricarsi sulle loro spalle i problemi
del mondo intero le fa sentire quasi isolate, lontane dal loro affetto. Ma sanno
che non è così, che la molla che spinge i due a lottare è l' amore che nutrono
per loro, che li spinge a creare un mondo migliore per loro... e per i loro
figli.
Ma non sempre tutti sono d' accordo con questa visione e un marziano,
che improvvisamente sfonda una finestra, pare abbia tutte le intenzioni di
farglielo capire. Felicia non perde tempo, balza contro l' alieno e con i suoi
artigli lo ferisce ad un fianco. Il marziano non gradisce molto e con un
tentacolo afferra la Gatta Nera e la scaraventa contro un muro. Poi si volta e
davanti a lui c'è Jane Lane, che pare non aver alcuna paura di lui. Lei ha già
visto il male in faccia, l' ha colpita fisicamente e psicologicamente. Ora si
sta riprendendo da quel male e non ha intenzione di diventarne nuovamente
succube.
L' alieno si avvicina, ma in quel momento Jane, rapidissima, da
dietro la schiena estrae una bomboletta e ne spruzza tutto il suo contenuto
contro l' unico occhio del marziano, che inizia ad emettere strani versi, a
gemere. A volte lo spray anti-aggressione può rivelarsi utile anche contro
particolari minacce. Mindy, con atteggiamento temerario, gli lancia contro un
vaso, che va ad infrangersi contro la sua testa. Il marziano non fa in tempo a
rimanere sorpreso che la Gatta Nera è nuovamente su di lui e, con due potenti
artigliate, lo mette finalmente fuori combattimento.
"Nessuno mi porterà via
il mio bambino" afferma Mindy "Nessuno!".
Soho.
Dopo lungo esitare i marziani hanno lanciato una nuova offensiva, meno
massiccia della prima, ma ugualmente letale. Ollie, nelle vesti del Ragno d'
Acciaio, è lì pronto ad affrontarli. Tentacoli contro tripodi, crudeltà contro
rabbia. Da principio gli alieni quasi non badano al giovane ragazzo, ma poi
alcuni di essi vengono colpiti dai suoi tentacoli e iniziano a prestargli
attenzione. Per loro è solo un essere insignificante, che non è in grado di fare
nulla, ma non sanno che un ideale spinge questo ragazzo a proteggere queste
persone. Una promessa che ha fatto a sé stesso e, sebbene non debba renderne
conto a nessuno, per lui è importante mantenerla, a qualunque costo.
Un
marziano allunga un suo tripode, afferrando un tentacolo di Ollie e lanciandolo
qualche metro più in là. La caduta è brusca, ma Ollie subisce l' impatto senza
conseguenze. Si rialza subito e vede i marziani avanzare con i loro tripodi,
pronti a sparare raffiche di energia contro le persone inermi. Nella mente di
Ollie passa l' immagine di una bambina, una innocente uccisa dalla malvagità
umana. Non poteva difendersi in alcun modo. Ollie si è stufato di vedere atti
del genere.
Riparte all' attacco e con un suo tentacolo afferra una gamba di
un tripode. La tira violentemente e il veicolo marziano crolla a terra. Senza
perdere tempo il giovane eroe sfonda con un altro tentacolo il vetro protettivo
e afferra l' invasore alieno. Il suo unico occhio è puntato contro Ollie: da
esso emana odio, ritiene gli esseri umani inferiori. Ollie si è stufato di
esseri come lui. Un suo tentacolo sta per calare contro la sua testa, per
frantumarla, ma una ragnatela provvidenziale blocca il suo insano
gesto.
"Fermo, Ollie!" grida Spidey "Non fare qualcosa di cui ti
pentirai!".
"Non mi pentirò di nulla, Uomo Ragno!" ribatte il giovane. L'
ammirazione, il rispetto che Ollie prova per Spidey è sparito di colpo,
sostituiti dalla rabbia. A volte essa può essere un terribile sprone. "Sto dando
loro ciò che meritano!".
"Sbagli, invece" interviene Prowler "Ti stai
comportando esattamente come loro".
"Come ti permetti?" dice Ollie,
voltandosi e riconoscendo il suo nuovo interlocutore "Sei tu, proprio non vuoi
saperne di lasciarmi in pace?".
"Non voglio vedere un ragazzo come te cadere
negli abissi di corruzione e spietatezza in cui questi alieni ti vogliono far
precipitare" risponde Hobie "Stai facendo proprio il loro gioco: loro seminano
odio e tu lo raccogli. Non stai vincendo, stai perdendo. Ti sei assunto il
compito di proteggere questo quartiere: ma quale giusto protettore si può ergere
a boia degli aguzzini che infestano questo mondo?".
"Dovrei fermarmi solo
perché lo dici tu?".
"Sì, perché lo dico io" dice Hobie, togliendosi la
maschera "Una persona di cui ti fidi".
Ad Ollie cascano le braccia,
metaforicamente e letteralmente:"Mr. Brown... Lei è... lui?
È... Non ci posso
credere!".
"Con questo costume mi faccio chiamare Prowler. Quando lo indossai
la prima volta stavo per macchiare indelebilmente la mia reputazione: so cosa
significa essere dalla parte del torto e ti assicuro che non è piacevole
affatto".
In quel momento il marziano catturato da Ollie riesce a liberarsi
dal suo tentacolo e tenta di assalire i due, ma Spidey è lì pronto e con un
potente pugno lo mette al tappeto:"Ed ora, se non è troppo, gradirei il vostro
aiuto". I due non si fanno pregare.
Tre campioni della vita contro numerosi
portatori di morte, eppure la battaglia volge a favore dei primi, i marziani
sono come spaesati di fronte alla loro dimostrazione di forza, non capiscono
cosa li spinga a proteggere gli inermi abitanti di questo pianeta. Questo è per
gli alieni il più grande errore che potessero commettere.
Anche altri
osservano da lontano la battaglia, osservatori interessati.
"Interveniamo
anche noi, Mysterio?" chiede Electro "È stato eccitante friggere quei
mostriciattoli".
"No!" afferma deciso il successore di Quentin Beck "Non
dobbiamo immischiarci in queste questioni. Abbiamo avuto il nostro momento di
gloria oggi e questo ci deve bastare. Il nostro obiettivo è l' Uomo Ragno e un
giorno otterremo finalmente la vittoria". Detto questo i due criminali si
allontanano dalla scena.
Svariati minuti dopo.
Un' altra battaglia vinta, un' altra minaccia sventata: gli invasori alieni
sono di nuovo tornati in cielo e guardano ancora in modo minaccioso gli abitanti
del pianeta. Ma oggi sono stati sconfitti. E senza perseguire un folle scopo che
porta solo alla distruzione.
In mezzo a questo luogo che ora sembra essere
pieno di pace tre angeli di vita, l' Uomo Ragno, Prowler ed il Ragno d' Acciaio.
Tre eroi, tre uomini, tre veri esseri umani.
"Ti ringrazio per l' aiuto che
ci hai dato, Uomo Ragno" dice Hobie "Non è retorico dire che senza di te non ce
l' avremmo fatta".
"Ed io devo dire lo stesso di voi: avete stile, ragazzi,
ma vedete di non esagerare. Avete una famiglia a cui badare" e nella mente di
Peter per un attimo balena l' immagine di Mary Jane e di sua figlia "Ricordatevi
sempre di loro".
"E delle lezioni di vita che da loro abbiamo appreso"
conclude Hobie. Poi Spidey parte, deve tornare a casa sua. Gli alieni restano
ancora per qualche minuto nel quartiere, poi si allontanano.
"Cosa fanno?"
chiede Ollie "È un diversivo?".
"Non credo" risponde Hobie "Deve essere
successo qualcosa di grave, forse dopo aver subito gli eroi li stanno attaccando e cercano di organizzare una resistenza".
"Allora è finita?" ma Ollie si risponde da solo "No, non ancora". Poi si
volta verso Prowler:"Credo che abbiamo molto di cui discutere, Mr. Brown".
Manhattan, Wave Tower.
La nuova casa di Peter Parker, dove dimorano anche il suo fratello di sangue
Ben Reilly e la misteriosa donna di nome Sarah Finn. Due persone ora legate da
qualcosa di più che una semplice conoscenza.
Peter rientra in casa e vede
Sarah leggere 'Delitto e Castigo', ma come lo vede tornare la donna si getta tra
le sue braccia:"Sei tornato, finalmente! Il tempo non passava mai!"
esclama.
In quel momento entra anche Ben, che sta riassettandosi la
camicia. La cosa però non viene notata troppo da Peter.
"Tutto bene?" chiede
il clone di Peter.
"No, purtroppo. La scia di devastazione che gli alieni
hanno seminato ha causato troppe vittime. A volte mi sento così impotente, provo
quasi vergogna ad aver pensato di abbandonare la mia identità supereroistica.
Senza offesa, Ben".
"Ti capisco" ribatte lui "Dentro di noi c'è come un fuoco
che arde, che ci spinge a comportarci così. A salvare persone che neanche
conosciamo, magari a discapito della nostra vita personale.
È una strana
sensazione, ma è piacevole. Molto".
Peter non può far altro che annuire,
anche questa è una lezione di vita:"Che ne dici di andare ancora a perlustrare
la città?".
"Due Uomini Ragno?" chiede scettico Ben.
"Posso sempre
adottare l' identità del Bombastico Uomo Sacchetto" afferma Peter, suscitando l'
ilarità tra i presenti. Ma poi i due eroi escono, con lo stesso costume, ma
prendendo strade diverse. Sarah li osserva finché non scompaiono davanti alla
sua vista.
"Uno rappresenta la bellezza fisica" pensa la donna "L' altro
quella interiore, la perfezione morale. Due facce di una stessa medaglia, due
facce che voglio esplorare. Voglio capire... perché sono quello che sono!".
Lassù, nello spazio, un gruppo di eroi si lancia all' assalto delle navi
marziane, nel cuore del nemico. Sarà una dura battaglia, contro una delle più
tremendi minacce che la Terra abbia mai affrontato. Contro la spietatezza della
guerra e del terrore, contro la distruzione e la devastazione. La vittoria sarà
ardua.
"Che Dio li benedica tutti" pensa Prowler.
Capitolo Quinto
AVVISAGLIE DI TEMPESTA
New York, sommità del ponte Washington.
Prowler osserva la sua città: la adora e la odia allo stesso tempo. Qui suo padre si trasferì dopo una infanzia difficile nel New Jersey, qui prese la decisione di andare a combattere una guerra assurda, in cui perse la vita. Qui sua madre, preda del dolore, lentamente impazzì a causa del demone nella bottiglia, che elevò un muro anche tra lui e suo fratello Abe. Qui si barcamenò tra lavori insignificanti, mentre il suo genio di inventore non veniva nemmeno preso in considerazione.
Ma qui ha anche conosciuto la sua amata Mindy, qui l' Uomo Ragno anni fa gli fece capire il vero significato di essere eroe, qui si è sposato e, tra poco meno di sei mesi, diventerà padre. Questa città è stata il centro di tanti eventi fondamentali della sua vita (anche se non dovete chiedergli mai cosa accadde quando cercò di entrare nei Difensori) ed è fiero di appartenervi.
Il pensiero di Hobie torna a sua moglie. Domani ci sarà un esame fondamentale: l' ecografia, che stabilirà il sesso del nascituro ed anche, cosa più importante, se è un bambino sano o meno.
È un dilemma che almeno una volta passa nella mente di un genitore: ma mio figlio nascerà con delle malformazioni? Saprei donargli l' amore che merita? Hobie ne è certo, per questo tenta, ogni volta che può, di rendere questo mondo un pochino migliore. Per sé stesso, per sua moglie. Per suo figlio.
Hobie allarga il suo sguardo lungo tutta la città: molte macerie causate dalla recente Guerra dei Mondi fanno ancora da panorama, ma negli animi delle persone c'è la voglia di andare avanti, di continuare a vivere e lasciarsi alle spalle questo drammatico evento. E i numerosi cantieri sparsi lungo il tragitto testimoniano questa volontà. Poi Hobie osserva il cielo e la sua vista lo appaga. Ma forse sarebbe meglio dare anche uno sguardo più in basso, verso un furgone, che trasporta una persona a lui tristemente ben nota.
Più in basso.
Il cellulare della polizia se la sta prendendo comoda, il carico che trasportano non è certo eccezionale. Gli agenti Langella e Bills hanno visto dei tipi ben peggiori nella loro vita: solo ieri ad esempio hanno trasportato Rhino, ormai privo di armatura dopo uno scontro coi Vendicatori, nel carcere di Ryker's Island. Durante il tragitto non hanno fatto altro che sbeffeggiarlo, consci del fatto che Rhino non poteva reagire. Oggi un altro detenuto, molto meno noto, è davanti a loro. E non si sottrae alla regola del dileggio.
"Ehi, Frankie, come si chiama il tizio che stiamo scarrozzando?" chiede Langella.
"Whitey. James Whitey" risponde Bills, che poi volge il suo sguardo verso il detenuto "Non vieni proprio considerato, eh, ragazzo mio? Mi hanno detto che qualche mese fa occupavi una importante carica direttiva in una azienda. Poi sei partito per la tangente: hai fatto la cazzata di assoldare un supercriminale, l' abbiamo scortato giusto ieri, sai? E l' hai pagata!". Whitey, sguardo di ghiaccio, non ribatte. "E siccome non conti un cazzo ti stiamo trasferendo in un istituto correzionale del New Jersey meno duro di quello in cui eri prima confinato. Mammoletta, vero? Cosa mi dici, Whitey? Donaci la tua sapienza!".
Whitey volge il suo sguardo verso Bills:"Tu proprio non capisci" dice sprezzante "È proprio perché ho ancora una certa influenza che sono riuscito ad ottenere il trasferimento. E a farmi scortare da voi!".
Le manette si allentano e Whitey è libero!
Casa di Ollie Osnick.
"Oggi è dunque il gran giorno, Jane Lane" dice il ragazzo.
"Già" asserisce la sua fidanzata "Oggi sapremo se le mie gambe hanno acquistato piena mobilità. Sono stati mesi difficili, soprattutto i primi, nei quali mi sembrava di essere impotente. Vedere il mondo muoversi e tu rimanere ferma ti fa sentire a volte inutile. Ma tutto è finito oggi e quella sparatoria è solo un brutto ricordo".
Ollie volge lo sguardo lontano:"L' appuntamento col medico è... tra qualche ora, Jane, ed ho captato un messaggio sulla frequenza della polizia. Pare che stiano per gettare dei rifiuti tossici nell' Hudson e non hanno intenzione di intervenire! La ritengono una cosa di poca importanza! L' inquinamento non è una cosa da trattare con le molle, invece!".
"Ollie, quella vicenda di qualche tempo fa ti ha sconvolto. Ma per quanto tempo la tua mente la ricorderà? Per quanto sia difficile dirlo, devi dimenticare ed andare avanti".
"E perché? Io ho la possibilità di rendere questa città migliore: ho iniziato la mia carriera per spirito di emulazione, del dottor Octopus nientemeno. Poi ho continuato quasi per gioco, finché quella vicenda non mi ha aperto gli occhi: l' inquinamento è una piaga della società attuale e viene attuato da gente più spietata di Electro o Shocker. Non guardano in faccia nessuno, uccidono e basta. Io posso fermarli".
"E questo non compromette forse le tue scelte?" ribatte Jane.
"Cosa intendi dire?".
"Ollie, ora che non ho più bisogno delle mie medicine potrai andare all' università, pagarti gli studi. Non è forse la tua grande aspirazione? Dovrai lavorare e studiare allo stesso tempo: ti rimarrà il tempo per essere un eroe? Io amo ogni aspetto di te, soprattutto quello che si erge in difesa della gente più debole, ma non voglio vederti buttare così la tua vita. Presto dovrai operare una scelta difficile e, almeno in quell' occasione, pensa prima a te stesso che agli altri".
Ollie la osserva e sente di amarla come il primo giorno che l' ha conosciuta. La bacia, poi indossa il suo costume:"Ti prometto che ci penserò, Jane. Ma lasciami compiere questa missione. Devo farlo". Ed esce. Jane lo adora anche per questo.
Whitey si lancia contro Bills e lo colpisce con le manette. L' agente crolla sul pavimento, mentre il sangue inizia a colare dalla sua bocca. Whitey ne approfitta per rubargli la pistola di ordinanza. Langella ha un attimo di esitazione e la cosa gli è fatale: Whitey spara due proiettili contro un vetro teoricamente antiproiettile e lo manda in mille pezzi. Alcune schegge colpiscono al fianco destro Langella, che perde il controllo del furgoncino, che sbanda e va a piantarsi contro un palo. Il clacson inizia a suonare insistentemente.
Whitey si riprende subito e si china verso Bills, ancora cosciente, puntandogli contro la pistola d' ordinanza. Ma desiste:"No, ho già perso anche troppo tempo. Siete proprio degli idioti, ragazzi: i miei contatti interni ed esterni alla prigione hanno fatto sì che non vi fosse praticamente alcun controllo ed io non sono mai stato ammanettato! Ovviamente voi non avete pensato nemmeno per un secondo di accertarvi di ciò! Né a controllare questo furgoncino che non ha mai conosciuto la parola sicurezza! Vi saluto, mi sa che verrete degradati per questo, ma siete voi che avete deciso il vostro destino".
Whitey esce e vede la gente che si è radunata attorno al luogo dell' incidente. Nel vedere la sua divisa da detenuto le persone indietreggiano, ma Whitey non perde tempo:"Tu! Con quella giacca! Togliti i vestiti, immediatamente! Altrimenti tua moglie dovrà convolare a nuove nozze". L' uomo non è certo un temerario e fa ciò che Whitey gli ordina. Il criminale raccoglie i vestiti e poi si dirige verso il fiume, lì troverà un luogo nascosto in cui cambiarsi. Poi potrà finalmente iniziare a pianificare la sua vendetta!
Qualche minuto dopo.
Prowler arriva sul luogo dell' incidente e si accorge subito che è già troppo tardi: le ambulanze sono già arrivate e stanno portando via gli agenti feriti. L' uomo depredato dei vestiti, avvolto da un mantello per coprirsi dal freddo, sta narrando cosa è accaduto:"... poi è fuggito verso il fiume, non so cosa volesse. Aveva una pistola con sé".
"Chi è il detenuto, Jim?".
"Un certo James Whitey, hai idea di chi sia?".
Prowler trasale, lui sa chi è, come potrebbe scordarlo?
"Avete detto Whitey?".
"E tu cosa vuoi?" lo assale un agente "Non ti conosco nemmeno, potresti essere un criminale sotto quella maschera. Dimmi chi sei".
Prowler capisce che non è giornata oggi e fugge. Si dirige verso l' Hudson, deve trovare Whitey prima che metta in atto ciò che più lui teme.
Rive dell' Hudson.
"Signori miei" dice il Ragno d' Acciaio "Siete giunti al capolinea".
Gli uomini che si apprestavano a rovesciare i fusti pieni di rifiuti nel fiume lo osservano incerti per qualche secondo, poi imbracciano le loro pistole e sparano alcuni colpi. Ma Ollie ormai ha dimestichezza con certe cose e con i suoi tentacoli riesce a pararli. Poi si lancia verso di loro e li colpisce, mandandoli per aria. Qualcuno si riprende e decide di fuggire, Ollie non li insegue, deve occuparsi di quei fusti.
Si avvicina ad essi: i materiali che contengono sono altamente inquinanti, probabilmente scorie di qualche grossa industria. Al ragazzo viene subito in mente la Roxxon. Ormai non ha nulla da fare qui, deve solo chiamare la polizia ed aspettare...
"Cosa ci fai qui?" chiede una voce familiare. È Prowler.
"Mr. B... Prowler" dice Ollie "Potrei rivolgerle la stessa domanda".
"È tanto tempo che ci conosciamo, ragazzo, direi che puoi anche darmi del tu, no? Soprattutto quando indossiamo queste insolite vesti".
"Come vuole lei... Come vuoi tu! Cosa ci faccio qui? Semplicemente ho impedito un atto inumano, questi tizi stavano per rovesciare questi fusti nell' Hudson, credendo che nessuno li avrebbe fermati. Ma quel qualcuno c' era e come".
Hobie si avvicina ai contenitori e legge i materiali: un paio, nonostante le sue conoscenze, gli sono ignoti. Di certo non sono prodotti chimici benevoli. Ammesso e non concesso che queste etichette dicano la verità. Poi rivolge di nuovo la sua attenzione a Ollie:"Sai, a volte mi sembra che tu prenda questa cosa come un gioco. Non è la prima volta, vero?".
"No, non lo è. Ho già sventato alcuni attacchi simili".
"Acciaio, forse non ti rendi conto...".
"Me ne rendo conto benissimo, invece!" ribatte Ollie deciso "Forse nella tua vita avrai già avuto molte tragedie, ebbene anch' io. Prima il ferimento della mia ragazza, poi quella terribile strage avvenuta a Soho durante l' invasione aliena. Una strage che forse non sarebbe accaduta se certa gente fosse stata fermata prima. Basta stare in attesa, non voglio vedere la tempesta, voglio scorgere per sempre il sole. E posso farlo!".
Hobie vorrebbe rispondere, poi si rende conto che qualsiasi cosa direbbe non servirebbe a nulla. E a ben pensarci Ollie ha più che ragione. L' ha sempre visto come uno scavezzacollo, ma dentro di sé ora sa che questo ragazzo ha un animo forte e generoso. Forse più del suo.
È da ammirare.
"Va bene" conclude allora Hobie "Andia...".
In quel momento un tentacolo del Ragno d' Acciaio lo scaraventa verso destra, un po' troppo bruscamente. L' impatto procura un lacerante dolore al fianco destro di Prowler, ma sa che Acciaio l' ha fatto per una buona ragione. Ha udito uno sparo dietro di sé: gli ha salvato la vita.
Ollie si frappone fra Hobie e l' attentatore. Non è difficile per il predatore riconoscere in lui James Whitey.
"Hai avuto la fortuna dalla tua, dannato superbastardo" afferma Whitey "Ma non credere che ti andrà ancora bene. Ucciderò te per il dolore che mi hai causato e quello strano tipo... perché mi va!".
"Whitey" dice Prowler "Ragiona, la tua situazione è già compromessa".
"Esatto. E dunque che male avrò se la peggiorerò ancora di più? Non esiterò ad ucciderti!". Ed avanza.
"Fermo dove sei!" intima Acciaio, ma Whitey non lo ode. Potrebbe disarmarlo, ma c'è qualcosa nello sguardo del criminale che gli incute paura.
È uno sguardo pieno d' odio. Come vorrebbe affrontare in questo momento il Signore della Vendetta!
Whitey si ferma a circa cinque metri da Ollie, mentre ormai Prowler si è ripreso:"Forse riesco ad intontirlo col gas" pensa "Ma Ollie deve spostarsi prima". Sta per sussurrare questo al ragazzo, ma ormai è troppo tardi.
"Addio, Prowler!" grida Whitey, esplodendo due colpi di pistola. La prontezza di riflessi di Ollie è decisa, ma inefficace. Un proiettile lo colpisce di striscio alla spalla, mentre l' altro impatta contro un suo tentacolo. Ed allora avviene l' inesplicabile, uno di quegli strani scherzi del destino di cui è pieno questo mondo. Il proiettile rimbalza e va a dirigersi contro uno dei fusti, penetrando in esso. L' impatto crea un foro da cui fuoriesce una consistente dose di uno strano liquido verde che, come se fosse guidato da un radar, colpisce in pieno Whitey al volto.
Un agonizzante urlo di dolore fuoriesce dalla bocca del criminale, mentre il liquido cola giù per il suo corpo, trasformandolo per qualche istante in una versione gocciolante di Hulk. Poi si liquefa davanti agli occhi stupefatti di Ollie ed Hobie, finché di lui non rimane che una pozzanghera verde ribollente.
Per qualche secondo vi è un silenzio quasi sacrale, interrotto alla fine da Ollie:"L' ho... l' ho ucciso!" dice, mentre il sangue inizia a colare lentamente dalla sua spalla.
"No, Ollie, non è stata affatto colpa tua" tenta di consolarlo Prowler "È stata una pura casualità!".
"No, Prowler, no! L' ho ucciso! Se non fossi venuto qui tu non mi avresti trovato e quell' uomo non avrebbe attentato alla tua vita. Combino sempre disastri e quest' ultimo ha portato alla morte di una persona. Non... non posso perdonarmelo".
"Ora ascoltami!" controbatte Hobie "Certa gente sceglie da sola il proprio destino! Whitey era evaso, poteva fuggire chissà dove, ma ha preferito perseguire un suo folle scopo di vendetta contro di me.
È stato lui a sparare, è stato lui che ha causato la perdita di quel fusto. Tu, invece, hai rischiato la tua vita per salvare la mia! Questo deve contare per te! Anche a me dispiace che le cose siano andate così, ma a volte dobbiamo accontentarci delle piccole vittorie".
Ollie non risponde, le parole di Prowler non lo hanno convinto del tutto. Si alza e si fa medicare alla buona da Hobie, poi i due stanno per andarsene.
Ma le sorprese non sono ancora finite: la chiazza verde che un tempo era James Whitey inizia a ribollire in modo più intenso, si allarga, si solleva, acquista consistenza. Assume forma umana! L' aspetto di Whitey e il colore del liquido inquinante. Un Whitey eternamente gocciolante. E così davanti a Prowler e al Ragno d' Acciaio nasce una nuova, folle minaccia per questa città.
"Sì!" urla colui che un tempo era Whitey "Per un attimo ho avuto paura, ma poi ho scoperto di poter controllare le mie molecole! Evidentemente questa roba che mi ha colpito si è unita al mio corpo, trasformandomi in un qualcosa di... eccezionale! E mortale!".
"Wh... Whitey?" prova a chiamarlo Prowler.
"No, non più Whitey. Ma da ora e per sempre Pollution!".
"Io vorrei sapere" si chiede Ollie "Perché i tipi che acquistano dei superpoteri sentono subito il bisogno di ribattezzarsi?".
"E voi sarete le mie prime vittime!" aggiunge Pollution.
Dedicato alla Troma
Capitolo Sesto
POLLUTION!
Rive dell' Hudson.
"Sono una persona diversa, ora!" afferma l' uomo un tempo noto come James
Whitey "Sono Pollution e voi sarete le mie prime vittime!". E improvvisamente
tende un suo braccio, che si allunga a dismisura verso Prowler e Ollie. La
prontezza di riflessi di Hobie è straordinaria: afferra il ragazzo e compie un
incredibile balzo verso destra, che li salva dalla presa di Pollution. La
porzione di terreno toccata dall' arto dell' essere è totalmente
bruciata.
Ollie, con ardore giovanile e pieno ancora di rabbia per il senso
di impotenza da lui provato poco fa davanti a Whitey, allunga allora un suo arto
meccanico, che penetra al centro dello stomaco di Pollution. Ma il criminale
ride, una risata infernale. Ollie ritrae il suo arto meccanico, che non c'è
più!
"Prowler, attento al tocco di quest' uomo corrosivo.
È... corrosivo,
appunto!".
Pollution avanza verso Prowler, che indietreggia verso il fiume.
I passi del criminale lasciano dietro di sé impronte verdi, che dopo pochi
secondi bruciano il terreno. Hobie è indeciso: non può attaccare perchè rischia
di ferirsi seriamente, né indietreggiare ancora. Si chiede se sia giusto correre
tutti questi rischi ora che sta per diventare padre. Pollution tenta nuovamente
di colpirlo, ma ancora Prowler riesce ad evitarlo. Ma Pollution aveva previsto
la cosa e, con una agilità insospettabile, riesce a colpire col suo braccio
sinistro il petto di Hobie. L' uomo urla di dolore e scivola nel fiume.
"No,
dannatissimo bastardo!" urla Ollie. Non riesce a darsi pace il giovane: è stato
lui a dare vita a quel mostro e tocca ora a lui porvi fine. Bisogna
accontentarsi anche delle piccole vittorie, aveva detto Hobie. Bene, sbarazzarsi
di Whitey sarà una grande vittoria. Spera di farlo soffrire molto. Ma come...?
D' un tratto la risposta è davanti a lui.
"Cosa speri di fare, inetto?" lo
canzona Pollution, girandosi "Non capisci che... Oh, vedo che siamo pericolosi
ora". Ollie ha in mano una pistola, regalo di quei criminali che grazie alla
loro imbecillità e mancanza di umanità hanno dato il via al tutto. Ollie odia le
pistole: hanno paralizzato Jane e oltretutto non le sa neanche usare. Inoltre...
potranno mai essere le pallottole efficaci con un essere come
Pollution?
"Avanti, spara" lo invita il criminale "Nulla mi può più far male
ora. Forza, cosa aspetti? Hai forse paura?". Ollie spara quattro colpi, che
penetrano nel petto di Pollution, per non uscirne più.
"Ecco, cosa ti avevo
detto?" esclama Pollution "Mi sento come... Ah!". Un rantolo di... dolore? Ma
come è possibile?
"Ma cosa mi hai fatto?" urla l' essere verde "No, devo
fuggire. C'è un' ultima persona che deve subire la mia vendetta e non posso
perdere altro tempo. A te penserò più tardi, ragazzo". E con passo veloce si
dirige verso un condotto vicino e vi entra, sparendo alla vista. Ollie è
indeciso se seguirlo o meno, ma poi un sospiro di sollievo prorompe dalla sua
bocca: Hobie è vivo! Con enorme fatica è riemerso dal fondo ed ora si sta
trascinando verso la riva.
"Prowler" chiede Ollie "Tutto bene?".
Hobie
quasi si ritrae ed osserva il suo costume:"Siano benedette le mie protezioni! Ma
ciò non toglie che abbia subito un gran dolore e che molto probabilmente ora il
mio stomaco sia tutto rosso".
"Pollution è fuggito" lo informa il Ragno d'
Acciaio "È successo qualcosa di strano: gli ho sparato quattro pallottole e si
è sentito male, pareva soffrire. Poi se ne è andato, dicendo che aveva una
ultima vendetta da compiere".
"Non è difficile capire contro chi, purtroppo"
precisa Hobie "Whitey era il vicedirettore della Tomorrow prima e considerava
Elias Winters il suo avversario principale. Anche se sono stati i federali ad
incriminarlo di certo non ha intenzione di fargliela passare liscia. Ma hai
detto che le pallottole gli hanno fatto male? Fammi controllare una cosa".
Prowler prende un proiettile tra le sue mani, poi osserva attentamente il
liquido verde proveniente dal fusto. Una pozza del liquido è a terra,
stranamente non ha bruciato il terreno, e Hobie vi butta in mezzo il proiettile.
Esso si scioglie, ma pare anche che il liquido si ritragga di fronte ad
esso.
"Mi serve un contenitore, eccolo!" dice, estraendone uno dalla sua
cintura, dedicandosi poi a raccogliere il liquido con cautela.
"Ed ora arriva
la parte più difficile: devo trovare... una intensa quantità di materiale. Ho
una idea di dove poterlo trovare, ma dovrò fare al più presto. Tuttavia qualcuno
deve proteggere Winters nel frattempo: Ollie, chiama i Vendicatori o i
Fantastici Quattro e avvertili della situazione. Io tornerò prima che
posso!".
"Conta pure su di me" dice il Ragno d' Acciaio, mentre vede andar
via Prowler. Poi china il capo e pensa:"Mi dispiace, amico mio, ma Pollution è
affar mio: io gli ho dato vita e non potrò tollerare questo mio errore un
secondo di più". Prende in mano una pistola e parte alla volta della Tomorrow.
Tomorrow Inc.
Elias Winters è quello che si può definire un lavoratore instancabile: ormai
l' orario di lavoro è terminato, ma lui ha una azienda da portare avanti, a
volte sacrificando la sua vita privata. Il sole tramonta dietro di lui, ma non
se ne preoccupa. Poi ad un tratto lo avverte: un pericolo dietro di lui,
imminente. Non sa spiegarsi perchè, è come se qualcuno gli urlasse nella sua
testa di voltarsi. E lui lo fa, restando ammutolito. Davanti a lui vi è un
essere mostruoso, che si è arrampicato fin sulla sua finestra chissà come, tutto
ammantato di un liquido verde gocciolante. L' essere sogghigna e appoggia le sue
mani sul vetro, facendolo sciogliere in pochi secondi.
Winters è paralizzato
dalla paura e non riesce quasi a muoversi. Poi finalmente le sue gambe iniziano
a rispondere e si avvia verso l' uscita. Ma in quel momento...
"Non ti
credevo così codardo, Winters". Quella voce, leggermente diversa dall' ultima
volta che l' aveva udita. Ma terribilmente familiare.
"W... Whitey?" balbetta
Winters.
"Un nome morto e sepolto, ormai" risponde Pollution, avanzando "Ora
sono molto di più, ho finalmente in mano quel potere che mi hai sempre
negato".
"Io non ti ho mai negato nulla" ribatte Winters con sprezzo del
pericolo "Sei tu che non hai mai saputo sfruttare le possibilità che ti sono
state date".
"Oh, facciamo i moralisti a quanto pare. Ma non intendo certo
starti ad ascoltare. Hai rovinato la mia vita e per questo pagherai. Hai
qualcosa da dire prima che io ponga fine alla tua misera esistenza?".
Winters
rimane per qualche secondo in silenzio, osserva colui che un tempo lavorava qui,
a stretto contatto con lui. Dentro di lui vi è la paura, ma anche la rabbia. E
la tira fuori:"Sì, ho qualcosa da dire: che potrai anche uccidere me, ma non
ucciderai il lavoro che ho fatto in questi mesi. Questa azienda è cresciuta, si
è fatta un nome e credo di non essere immodesto se dico che è stato in gran
parte merito mio. Quindi uccidimi pure, se credi: dirai a tutti di avere vinto,
ma ben presto ti accorgerai di avere perso. Perché il tuo odio non può
distruggere il bene che io, e tutti coloro che lavorano in questa azienda,
abbiamo creato".
"Mi hai stancato, patetico essere! Ora...". E poi
nuovamente: il dolore che parte all' altezza del suo petto e si propaga per
tutto il suo corpo. Pollution si volta e davanti a lui c'è ancora quell' odioso
ragazzino con i tentacoli. Per essere un inesperto nell' uso delle armi ha una
mira anche troppo precisa.
Soho.
È una corsa contro il tempo e, se Ollie non gli avesse dato quel
suggerimento, non ci sarebbe mai arrivato. A volte è vero che non tutto il male
vien per nuocere, poichè questa zona che è stato teatro di terribili eventi
oggi ha in sé ciò che può salvare altre persone.
"Sì!" grida Hobie
"Raccolto!".
"Tutto bene, amico?" chiede una persona dietro di lui.
"Alla
perfezione" risponde lui "Ma ora partiamo. Speriamo che non sia troppo tardi!".
E i due spariscono rapidamente dalla vista.
Tomorrow Inc.
"Adesso basta!". L' attacco di Pollution è fulmineo e, allungando a dismisura
il suo braccio destro, allontana la pistola dalla mano di Ollie: l' arma è ormai
fusa e tre dita del ragazzo rimangono leggermente ustionate.
"Come ti senti
ora?" urla Pollution, gioendo del grido di dolore di Ollie.
Poi il ragazzo si
riprende e fa un ghigno di sfida al criminale:"Mi sento alla grande, soprattutto
nel pensare che ciò che eri venuto a fare è andato in fumo". Pollution si volta,
Winters è fuggito!
"Ti...!". Anche il Ragno d' Acciaio è fuggito!
"Avanti"
gli urla Ollie dal basso "Seguimi! Forza, cosa aspetti? Hai forse
paura?".
"Ti ucciderò!" grida Pollution assumendo una strana forma liquida,
col quale scende lungo il muro del palazzo. Una volta a terra riacquista forma
umana. Ollie è lì davanti a lui, pare non avere alcuna paura.
"Ho sbagliato
prima, lo ammetto" dice Pollution "Avrei dovuto pensare anche a te, oltre che a
Prowler. Ma in un certo senso ti ero grato: senza il tuo patetico intervento non
avrei acquisito questi incredibili poteri. Ho commesso un errore... ma posso
rimediare!". Pollution allunga un suo braccio, ma il Ragno d' Acciaio si tuffa
in avanti e con un suo tentacolo stacca le testa di Pollution dal corpo! La
testa rimane immobile sul terreno per qualche secondo, poi si liquefa. Il
tentacolo del Ragno d' Acciaio brucia come l' inferno, ma ha adempiuto al suo
dovere.
Ma le sorprese non sono certo finite: il corpo del criminale rimane
in piedi come sorretto da una forza magica poi, come dal nulla, la testa
riappare!
"Niente male davvero!" dice Pollution ridendo "A quanto pare ho
anche delle capacità rigeneranti. Vuoi ancora provare a sfidarmi, ragazzino?".
Ollie lo fa, senza paura: con un altro tentacolo penetra nel corpo di Pollution,
sfondandolo, ma ottiene solo il risultato di perderlo. E il criminale è ancora
lì davanti a lui.
"Niente! Non mi puoi fare niente!" urla Pollution e, con
una sua mano, sfiora la gamba destra di Ollie, che si accascia sul terreno. Il
ragazzo tenta un' ultima disperata difesa saltando alla sua sinistra con la
gamba sana e usando l' ultimo tentacolo del suo costume ancora intatto per
colpire una gamba del criminale. Ma anche in questo caso ottiene solo il
risultato di perdere il suo arto supplementare, mentre le capacità rigenerative
dell' essere verde riparano alla svelta il danno fisico.
"Hai finito i tuoi
gadget" afferma Pollution avvicinando la sua mano al volto di Ollie "Ti farà
molto male, ma credimi se ti dico che non desidero altro".
"Proclami un po'
troppo trionfalistici per uno che sta per essere sconfitto". Chi ha parlato? Non
è stato il ragazzino, qualcuno alla sua destra... Non è possibile, ancora
vivo!
"Prowler! Non può essere, ti avevo ucciso!" esclama il criminale
sgomento. C'è uno strano contenitore nelle sue mani.
"Immagino non serva
ricordarti quella famosa frase di Mark Twain, vero? Hai mai letto un suo libro,
Rocket Racer?".
E Robert Farrell appare dall' ombra:"Non ho avuto tempo,
Prowler. L' ho speso battendo ogni record di velocità per portarti qui. Giusto
in tempo a quanto pare". Anche lui ha in mano un contenitore della stessa
forma.
Pollution urla di rabbia e, dimenticandosi di Ollie, si lancia verso i
due eroi. Costoro si separano, Racer a sinistra e Prowler a destra. Pollution
allunga le sue due mani verso di loro, ma i due eroi si chinano ed evitano il
suo attacco.
"Ora, non c'è tempo da perdere!" urla Hobie. Tuffandosi in basso
i due eroi arrivano vicino al criminale e gli lanciano contro il contenuto dei
recipienti che avevano in mano. Uno strano liquido grigio penetra nel petto di
Pollution e si fonde con esso.
"Ancora qualche strano aggeggio?" dice
Pollution "Nulla mi può...". E poi il dolore ritorna, più forte e più intenso di
prima. "No, cosa mi hai fatto?".
"Dentro quel contenitore c' era del piombo
liquido, mio caro" spiega Hobie "A quanto pare la sostanza di cui sei ricoperto
non lo sopporta. Per questo non sopporti le pallottole e una dose più massiccia
ti metterà fuori gioco. Credimi, non ho alcuna idea del perché il piombo sia
letale per te. Ma è così ed è tutto merito del Ragno d' Acciaio se l' ho
scoperto".
"Quel... quel ragazzino" mugugna Pollution, che sente di star
perdendo la sua coesione molecolare "Avrei dovuto pensare a lui per primo.
Non... non è giusto... Ero così vicino... ero...". Poi Pollution assume per un
attimo un colorito grigio, infine si sfalda e torna ad essere un mero liquido
verde ribollente. Per qualche istante tutti temono che possa riformarsi, ma non
accade nulla.
"La polizia e i reparti speciali saranno qui tra poco, Prowler"
dice Rocket Racer.
Ma lui non lo ascolta e si avvicina a Ollie:"Dannazione"
dice "Avrei dovuto intuirlo che avresti fatto di testa tua! Rischiavi di perdere
la tua vita!".
"Forse..." dice il Ragno d' Acciaio "Forse avrei dovuto
chiamarmi il Ragno di Piombo". Pur nella drammaticità della situazione Hobie non
può fare a meno di sorridere.
"Amico" dice Racer "Conosco un medico che può
curare questo ragazzo senza fare troppe domande".
"Bene, portacelo subito,
spiegherò io alla polizia cosa è successo. E ti ringrazio per il tuo
aiuto".
"Aspetta, Prowler" interviene Ollie "Dove hai trovato tutto quel
piombo?".
"Nel cantiere della Tomorrow a Soho, dove siamo stati qualche tempo
fa. Ricordi? Lì immagazzinano i materiali di cui avranno bisogno in futuro e
ricordavo bene di aver visto del piombo tra essi. E grazie ad una chiamata al
mio amico Racer sono stato anche più veloce. Ma ora andate".
I due partono,
mentre le sirene della polizia iniziano a risuonare per il cortile.
Ospedale di St. Mary.
Lo odia, Jane lo odia. Con tutto il suo cuore. Aveva promesso che sarebbe
arrivato ed invece non è stato così. Il tutto l' ha portata a non saper gestire
bene i suoi movimenti e a non poter dimostrare che le sue gambe hanno ripreso la
totale mobilità. Lo odia, lo... Ma eccolo!
"Cosa gli è successo?" pensa Jane,
quasi precipitandosi verso di lui. "Cos' hai, Ollie? Sei fasciato in alcune
parti del tuo corpo!".
"Jane" risponde il ragazzo "Sai, ho pensato a quello
che mi hai detto. Ci ho pensato molto. E non avevi tutti i torti: dovrò davvero
riflettere se in futuro voglio ancora fare l' eroe. Ma ora dammi una
soddisfazione e cammina, come facevi un tempo".
E Jane lo fa! Lo ama, Jane lo
ama.
Stesso ospedale, il giorno dopo.
"Signori Brown, posso finalmente consegnarvi i risultati finali della
ecografia".
"Ci sono complicazioni o problemi, dr. Kelis?" chiede Mindy quasi
con timore.
"No, alcuno. La gestazione dovrebbe procedere senza
problemi".
"Perfetto" esclama sollevato Hobie "Allora non ci dica il sesso
del nascituro, preferiamo scoprirlo da soli".
"Non ve lo dirò, tranquilli"
risponde il dottore "Ma c'è una cosa che dovete sapere, vi interesserà
sicuramente saperlo".
"Cosa intende dire, dottore?".
"Nel suo utero vi
sono due feti, signora Brown".
I due hanno già capito, ma Kelis poi parla
senza usare toni medici:"State per avere dei gemelli!".
Questa è davvero una
notizia inaspettata.
Tomorrow Inc. Qualche ora dopo.
"Entra pure, Hobie" dice Winters "Ma non ti avevo dato qualche giorno di
ferie? Come è andata l' ecografia, comunque?".
"Bene, oltre le più rosee
previsioni" risponde Hobie "Ma ho sentito quel che è successo ieri sera e sono
venuto a sincerarmi della tua condizione".
Winters si alza dalla sedia e si
avvicina:"Quell' essere credeva di rovinarmi, di gettarmi nella più nera
disperazione. Ebbene, è riuscito nell' esatto contrario: i suoi discorsi, e il
vederlo ridotto così, mi hanno fatto capire che io nella mia vita ho compiuto
scelte giuste per questa azienda. E nessuno mi potrà portare via da qui, da
questa città, qualunque cosa capiti. Qualunque cosa possano dire".
"E quanto
speravo di sentirti dire, Elias" afferma sollevato Hobie "In questo tempo ho
scoperto che non è così facile piegarti".
"Perché guardo sempre al meglio,
Hobie. E scopro che mi piace e che voglio ottenerlo".
"Come dire... Tomorrow
è un altro giorno!".
Winters sorride:"Potrei licenziarti per battute del
genere, sai?".
FINE